Descrizione
Un giorno, nel capoluogo del governatorato di N. arriva l’affabile Consigliere di Collegio Pavel Ivanovič Čičikov.
Durante l’Impero Russo, il termine «anime» designava i servi della gleba maschi. L’intento di Cicikov è quello di acquistare a buon prezzo le “anime morte” dall’ultimo censimento per i quali i proprietari continuano a pagare il testaticofin quando non ne verrà registrata la morte nel prossimo censimento quinquennale. Čičikov punta così a crearsi, con il minimo sforzo, un numero di servitori (“fantasma”) elevato al punto tale che, ipotecandoli, si possa costituire un grosso capitale.
Questa idea semplice e un po’ diabolica cerca la sua attuazione in una capitale di governatorato popolata da personaggi pittoreschi, notabili cittadini o piccoli proprietari terrieri, tutti portatori di un vuoto morale che li fa sembrare spesso più morti di quei servitori che vengono rievocati e che sono l’oggetto delle trattative.
La cosa deve chiaramente restare nascosta, ma alla fine tutto salta fuori (anche a causa dell’avida Korobočka, che, dopo aver venduto delle anime morte a Čičikov, arriva in città per chiedere il valore di mercato di queste anime per paura di averci rimesso). L’unica soluzione è la fuga che vanifica tutti gli sforzi fatti.
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